National
Model United Nations, organizzata dall'NCCA direttamente associata
alle Nazioni Unite, è la più grande simulazione ONU con sede a New
York, per circa 5000 studenti provenienti da facoltà universitarie
di tutto il mondo. Protagonisti sono gli studenti stessi in qualità
di delegates, andando a rappresentare un determinato Stato, diverso
da quello reale della propria facoltà, scelto da NMUN al fine di
facilitare la reale comprensione delle posizioni degli altri stati e
quindi renderne il più reale possibile l'immedesimazione veritiera
nella simulazione. Ogni università rappresentativa di uno Stato
all'ONU, incarica circa 14-15 delegates, i quali vanno poi a lavorare
divisi in diverse commissioni strutturate come nella realtà delle
istituzioni ONU.
L'Organizzazione
delle Nazioni Unite nasce dopo l'esperienza della Società delle
Nazioni dalle superpotenze mondiali alla fine della seconda guerra
mondiale, con obiettivi quali la pace, la cooperazione fra nazioni,
lo sviluppo economico e sociale, i diritti umani e la ricerca delle
soluzioni alle principali problematiche mondiali; quasi tutti gli
stati del mondo ne sono membri, anche quelli in palese contrasto fra
loro. Le principali istituzioni dell'ONU sono il Consiglio di
Sicurezza, il Segretariato, la Corte di Giustizia Internazionale,
l'Assemblea Generale. Il Consiglio di Sicurezza è l'organo che
prende le decisioni in merito alla pace, vigilando con ampia
discrezionalità su eventuali minacce alla pace come aggressioni etc;
esso è composto da 15 stati membri, 5 dei quali (Stati Uniti,
Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia) però risiedono in modo
permanente con un particolare diritto di veto. Ognuno di essi,
esercitando il diritto di veto, blocca ogni iniziativa del Consiglio
di Sicurezza. In forza al Consiglio di Sicurezza in caso di
violazioni e minaccie alla pace, vi è il Sistema di Sicurezza
Collettiva dell'ONU, diviso in tre fasi: modalità provvisoria,
modalità senza l'uso della forza, modalità con l'uso della forza.
Nella modalità provvisoria, il CdS, accertando con ampia
discrezionalità la violazione alla pace, intima le forze
belligeranti al “cessate il fuoco”, o in base alle controversie,
spinge verso la direzione di conciliazione, negoziazione, mediazione,
arbitrariato. La fase successiva della modalità non-violenta, vede
il consiglio di sicurezza attivare gli stati verso la rottura delle
relazioni diplomatiche, sanzioni, blocchi economici e isolamento
degli stati in violazione di norme internazionali. La terza fase
della modalità con l'uso della forza, consiste nell'intervento
armato verso lo stato belligerante al fine di ripristinare l'ordine
per il mantenimento della pace. Il Segretariato è l'organo esecutivo
dell'ONU, avente il lavoro di predisporre gli atti. La Corte di
Giustizia Internazionale è l'organo giudiziario delle Nazioni Unite,
chiamato a svolgere il ruolo di arbitrariato, cioè elaborare
soluzioni e sentenze sulle controversie fra i soggetti del diritto
internazionale solo e solamente, però, su accettazione e volontà
dei soggetti a far parte del ricorso in giudizio; sono necessari,
infatti, determinati accordi di volontà di far parte
dell'arbitrariato e sottoporre le controversie alla Corte di
Giustizia Internazionale, attivando la clausola compromissoria
completa ed accettando la decisione della CGI come vincolante.
Tuttavia la CGI, non ha forza coercitiva, quindi nulla vieta in
futuro ai soggetti coinvolti di non rispettarne comunque le sentenze.
Anche l'Assemblea Generale dell'ONU non ha forza attuativa;
rappresentando funzioni simili a quelle di un parlamento con ogni
Stato presente di diritto in assemblea, resta comunque come un foro
internazionale dove discutere dei problemi mondiali e provare a darne
soluzioni il più possibile condivise. Funzioni di raccomandazione
quindi incorporate nel concreto dalle risoluzioni, soggette a
negoziazioni e votazioni dagli stati membri appartenenti ai lavori
dell'ONU.
Assemblea
Generale dell'ONU, divisa in Commissioni per settore ed argomento
trattato, negoziazioni e risoluzioni finali, questi quindi sono i
punti focali della simulazione NMUN. Il delegates deve quindi
rappresentare al meglio gli interessi e le posizioni dello Stato
assegnato, essere in grado di negoziare, influenzare gli altri stati
verso l'evidenziazione di problemi e spingere verso la ricerca e
soluzione delle problematiche degli obiettivi; il tutto esercitando
capacità diplomatiche e carisma sempre all'interno di un clima di
cooperazione fra stati ed impegno verso consensi concordati, non
tralasciando la strategia, al fine di arrivare alla votazione finale
vincente delle risoluzioni, ma anche ad eventuali dure opposizioni
comunque in ambiente di diplomazia.
Obiettivo
dei lavori in Commissione quindi, le risoluzioni finali che verranno
votate l'ultimo giorno di sessione operativa. Per arrivare a ciò,
precederanno diverse lunghe fasi di lavoro. I lavori durante la
giornata in Commissione si dividono in sessione formale e sessione
informale, chiamata “caucus”. In sessione formale, i delegates
seduti in aula possono presentare le diverse mozioni tramite l'alzata
di placard in possesso, col nome del proprio Stato rappresentato. E'
tramite la sessione formale che si arriverà all'adozione delle
risoluzioni finali. Ogni commissione ha a disposizione 3 topic da
trattare. Il primo giorno di lavoro, dopo il discorso di apertura
degli esponenti istituzionali, i delegates raggiungono la propria
commissione, nella quale, tramite il “chair” inizierà subito le
attività tramite il “roll call” durante il quale ogni delegate
chiamato col nome del proprio stato risponderà “present” o
“present and voting” (dichiarando quest'ultimo “form”, esso
si impegnerà a votare le risoluzioni finali a favore o contro, senza
possibilità di astensione). Successivamente, al fine di decidere il
topic da trattare fra i 3 disponibili, i delegates hanno a
disposizione mozioni quali “setting of the agenda”, “speaker
list” e “suspension of the meeting”: tramite il setting of the
agenda, il Delegate chiede al Chair di mettere a votazione un
determinato ordine dei topic, con la speaker list invece è possibile
parlare in pubblico in assemblea in un determinato tempo come 30 o 60
sec, infine col “suspension of the meeting” il Delegate chiede di
votare in merito alla sospensione temporanea dell'assemblea in favore
del “caucus”, cioè la sessione informale di durata specificata
in base a come descritto durante la mozione. E' durante la sessione
informale che i delegates interagiscono fra loro in modo più
efficace ed intensivo, confrontandosi, ed organizzando le intenzioni,
strategie e lavori che poi dovranno trovare conferma in sessione
formale, definendo alleanze e gruppi di studio. Una volta scelto il
topic tramite votazioni durante la prima sessione, i giorni
successivi vedono la sessione formale impegnata in lunghe “speaker
list”, dove i delegates potranno esporre i punti di vista dei loro
stati, alternando lunghi periodi di sessione informale “caucus”,
durante i quali si creano gruppi di lavoro per la creazione del
“working paper”, un documento formato da clausole preambolari e
clausole operative: le clausole preambolari costituiscono il
framework dell'argomento trattato, elencano le problematiche, le
condizioni storiche già consolidate, le premesse, citando anche
trattati e convenzioni, mentre le clausole operative rappresentano il
vero “target” del documento, contentendo soluzioni,
raccomandazioni, inviti per il raggiungimento degli obiettivi. Una
volta prodotto il “working paper”, gli stati “sponsor”, ossia
quelli che hanno redatto il documento, una volta raggiunto un certo
numero minimo legale di firme dagli stati “firmatari” (status
degli stati che firmano per il “working paper”), potranno
presentare il ducumento al “Dais”, l'incaricato della commissione
a raccogliere i documenti, che quindi verrà corretto e diventerà
“draft resolution”, bozza di risoluzione. Nelle sessioni
successive continuerà il lavoro di “speaker list” e “suspension
of the meeting” per far concordare i delegates e lavorare sulla
“draft resolution” che verrà poi modificata tramite mozioni
“frendly” o “unfriendly” in base alle quali sarà possibile
apportare cambiamenti favorevoli o no, su forme e contenuti delle
clausole facenti parte la struttura della “draft resolution”.
Infine si potrà procedere alla votazione finale delle risoluzioni
presentate in commissione.
L'Università
degli Studi di Messina presente all'NMUN NY 2014 ha preso parte
rappresentando nelle diverse commissioni lo Stato del Belgio. Il
Belgio diventò Stato indipendente nel 1830, nella forma di stato
della monarchia costituazionale, formato dalle regioni delle Fiandre
al Nord, della Vallonia al Sud e da Bruxelles; Nella Vallonia la
popolazione è a prevalenza cattolica, con un'economia basata
prevalentemente sulle tradizionali miniere di carbone protagoniste
della rivoluzione industriale, rappresentando un settore produttivo
da riqualificare con nuove tecnologie, mentre le Fiandre, a
maggioranza protestanti, rappresentano il principale traino di
sviluppo industriale ed economico del Belgio. Bruxelles Capitale, è
la regione che rappresenta simbolicamente l'unione del Belgio,
facendo incontrare le due principali regioni francofone e di lingua
tedesca. Questo simbolo di punto d'incontro ha fatto sì che
Bruxelles e quindi il Belgio, sia anche, quindi, la sede ospitante le
più importanti istituzioni dell'Unione Europea. Ruolo chiave del
Belgio, vista la sua importanza strategica, creare percorsi condivisi
e mantenere compatta l'intera area degli stati europei, così nella
realtà come nella simulazione NMUN.
La
Commissione di appartenza al sottoscritto delegate è l'UNIDO, United
Nations Industrial Development Organization, commissione ONU nella
quale gli stati discutono delle problematiche e gli obiettivi
inerenti lo sviluppo economico delle diverse aree del mondo. I topic
a disposizione nell'anno 2014 sono: “Sustainable Production of
Biofuels in Developing Countries”, “Human Security and
Post-Crisis Rehabilitation”, “Increasing Corporate Social
Responsibility in Developing Countries and Economies in Transition”.
Il primo topic riguarda lo sviluppo sostenibile dei biocarburanti, il
secondo topic la tutela e sicurezza delle economie in situazioni di
guerra e dopoguerra, per il ripristino del loro sviluppo economico,
il terzo topic invece, l'incentivare il “Corporate Social
Responsibility”, una rete associazionistica ed un elenco di
principi e pratiche verso un'attività e uno sviluppo economico più
equo, efficiente e socialmente responsabile. Durante la prima
sessione, la preferenza del Belgio era per l'ordine dei topic da
trattare come “3-2-1”. La priorità veniva data al topic 3, in
quanto con tale topic, era possibile trattare e trovare soluzioni
anche in merito agli altri due topics; infatti, incentivando il
“Corporate Social Responsibility”, del quale tra l'altro il
Belgio storicamente ne è stato il principale pioniere nell'area UE
ed essendo tutt'ora fra i principali promotori, le economie
trarrebero notevole vantaggio per lo sviluppo economico, vista la
creazione di reti di condivisione fra le diverse realtà
imprenditoriali, aiutando la cooperazione e l'aiuto verso le piccole
e medie imprese con più efficienti preparazioni e formazioni per il
business, lo sforzo in direzione di una maggiore equità verso le
condizioni dei diritti dei lavoratori e verso l'ambiente e non
soltanto verso il profitto. Tutti elementi che avrebbero indirizzato
la via alle soluzioni dei problemi specificati anche nei topic 2, sul
come riattivare lo sviluppo economico per le economie dopo situazioni
di crisi bellica, e mostrando modi di efficace sviluppo quindi pure
per il settore delle “biofuels”, carburanti biologici. In
Commissione, durante la sessione informale, il Belgio, discutendo con
molti altri stati, ha presentato queste tematiche, mostrandone la
priorità del topic 3, ed essendo pioniere anche del “Corporate
Social Responsibility Europe Network”, ha provato a creare un
solido gruppo UE, trovando consensi favorevoli di Germania, Austria
etc. Dopo aver visto abbastanza stati favorevoli al topic 3, in
sessione formale, il Belgio presenta la mozione del “setting of the
agenda” nell ordine “topic 3-2-1”, sottoponendolo dal “Chair”
a votazione in Commissione. Tuttavia al momento della votazione, la
maggioranza ha votato contrariamente, all'interno della quale anche
alcuni stati esponenti UE, prima favorevoli. Successivamente
l'orientamento della maggiorparte degli stati si spostò verso il
topic 1, facendolo passare ai voti. Le sessioni successive, fra
tentativi del Belgio di inserirsi nella speaker list, tramite alzata
di placard e “bigliettini al Chair”, affrontarono il tema delle
“Biofuels”, carburanti biologici. Carburanti estratti e prodotti
dal cibo stesso, inclusi nel settore delle energie rinnovabili al
fine di ridurre la dipendenza dalle tradizionali risorse
non-rinnovabili, aiutando quindi l'economia e l'ambiente e
spostandosi sempre più verso green economy. Il risvolto della
medaglia però consiste nell'impatto potenzialmente dannoso della
produzione di biofuels verso le terre produttrici di cibo ed il loro
sistema di prezzi tendente verso l'alto nelle economie a discapito
dello sviluppo del settore. Il Belgio è internazionalmente
favorevole alle produzioni e all'incentivazione del settore dei
carburanti biologici, pur tenendo molta attenzione ai rischiosi
aspetti secondari. Durante il “caucus”, si è avuto modo di
evidenziare questi aspetti con i diversi gruppi di lavoro impegnati
nella creazione del “working paper” e della “resolution draft”.
Essendo parte integrante dei lavori con Germania, Norvegia, Austria,
Messico ecc, ed esercitando la giusta influenza diplomatica e di
collaborazione con gli altri stati, è stato possibile trovare
aggiunte due clausole preambolari ed operative, inerenti nello
specifico quanto evidenziato dal Belgio rispetto l'attenzione
all'impatto dei “biofuels” sul cibo e sul sistema dei prezzi.
Infine, dopo esser stato fra i firmatari di due “draft resolutions”
su cinque presentate, il Belgio, in votazione finale, ha proceduto al
voto favorevole finale delle due risoluzioni. A seguito, la giornata
conclusiva del progetto NMUN NY 2014 presso il Palazzo di Vetro
dell'ONU a New York, con le rappresentanze istituzionali
internazionali.